#63 Magia bianca (Italiano)

È il paradosso di questo tempo. Come in ogni altra parte del mondo, la situazione COVID in Italia continua a cambiare di giorno in giorno (ciao varianti britanniche e sudafricane) ma allo stesso tempo è come se fossimo esattamente nello stesso pasticcio da quasi un anno. Ma c’è anche una buona notizia. Il governo italiano ha visto ragione di aggiungere una zona bianca allo schema di colori che detta il Paese già da ottobre. La zona bianca si applica quando in una certa regione le cose vanno così bene che si possono eliminare ancora più restrizioni che nella zona gialla, fino ad ora il colore migliore che si possa avere. La cattiva notizia è però che, fino ad ora, nessuna regione soddisfa ancora le condizioni per la zona bianca.

Rabbrividendo, ho tirato la mia spessa pelliccia bianca (finta, ovviamente) – quella che ho comprato a Roma l’anno scorso e che ormai si può tranquillamente definire iconica – un po’ più stretta intorno a me, grata di averla indossata quella mattina

Nel frattempo, mi sono trovata in una vera e propria zona bianca qui in Olanda. Quando sono tornata a casa sabato sera, dopo una serata di balli nel salotto della mia amica, ho dovuto rimuovere diversi centimetri di neve dalla macchina. Una settimana prima, io e i miei amici ci siamo alzati alle prime luci dell’alba per fare una passeggiata sulla neve sulle colline della parte più meridionale dei Paesi Bassi. Ovunque guardavamo, era zona bianca. Ogni singola foglia e ramo era coperta di neve ed era come se stessimo camminando attraverso l’ambientazione fiabesca del film Frozen di Disney. Nonostante il fatto che camminassimo alacremente – a volte in salita – e nonostante i thermos pieni di tè fumante che avevamo portato con noi, sentivo ancora freddo. Rabbrividendo, ho tirato la mia spessa pelliccia bianca (finta, ovviamente) – quella che ho comprato a Roma l’anno scorso e che ormai si può tranquillamente definire iconica – un po’ più stretta intorno a me, grata di averla indossata quella mattina.

Il mio cappotto bianco oversize in finta pelliccia, invece, sembra più un grande orsacchiotto drappeggiato con nonchalance intorno al corpo. Ed è in questa nonchalance che sta il vero segreto

Ma perché iconica? Una delle lezioni più importanti che si impara nel mondo della moda – che si chiama Italia – è che bisogna investire nell’abbigliamento. Vestiti con un buon taglio, realizzati in tessuto di alta qualità e soprattutto una vestibilità perfetta (il segreto per cui gli italiani sono sempre così ben vestiti) che durano a lungo. Il mio cappotto bianco oversize in finta pelliccia, invece, sembra più un grande orsacchiotto drappeggiato con nonchalance intorno al corpo. Ed è in questa nonchalance che sta il vero segreto. A prima vista, niente rivela il bel design italiano. Eppure il cappotto oversizemi calza a pennello, le cuciture sulle spalle, le maniche lunghe quanto basta e il colletto che gli dà quel pizzico di eleganza. Quando l’ho comprato un sabato mattina di novembre, più di un anno fa, avevo una vera missione: questo cappotto perfetto dovevo diventare mio.

A peggiorare le cose, ho dovuto aspettare un altro mese per il momento che il riscaldamento centralizzato funzionasse, così le poche volte che sono uscita vestita con la mia giacca estiva leggera, tutto quello che potevo fare nel tentativo di scaldarmi di nuovo era fare una doccia calda appena tornata a casa (non è esattamente l’immagine che si ha quando si pensa a Roma, vero?)

Quando mi sono trasferita a Roma nell’autunno del 2019, avrei dovuto saperlo meglio avendoci vissuto anche quattro inverni prima. Avrei sicuramente dovuto mettere in valigia qualcosa di più di una giacca estiva leggera, perché solo una settimana dopo il mio arrivo in Italia il tempo è cambiato. Da una soleggiata estate indiana, siamo passati alle nuvole scure sulla Città Eterna. Per sei settimane, siamo stati trattati con pioggia torrenziale, grandine e venti gelidi. A peggiorare le cose, ho dovuto aspettare un altro mese per il momento che il riscaldamento centralizzato funzionasse, così le poche volte che sono uscita vestita con la mia giacca estiva leggera, tutto quello che potevo fare nel tentativo di scaldarmi di nuovo era fare una doccia calda appena tornata a casa (non è esattamente l’immagine che si ha quando si pensa a Roma, vero?). Così, era quasi dicembre e non avevo ancora il cappotto invernale. Quando la mia amica italiana mi guardavo in modo particolare per l’ennesima volta, sapevo che dovevo davvero comprare una. Lentamente mi sono scaldata sotto la mia grande coperta, e ho aperto Instagram. La prima foto che vedevo era di un influencer italiano con un grande cappotto bianco e peloso. Sembrava un sogno. La ragazza sembrava completamente assorbita da tutta la pelosità, che la abbracciava come un marshmallow. Dovevo semplicemente prenderla. Rapidamente ho controllato la marca e sono andata al negozio la mattina dopo. Nel giro di cinque minuti, il cappotto era mio. Non volevo più togliermelo. E quello che non sapevo allora è che questo cappotto di pelliccia bianca sarebbe diventato quasi un’icona.

Con tutti i ristoranti ancora chiusi, l’unico posto nei Paesi Bassi in cui mi capita di incontrare occasionalmente degli italiani, non si parla più dal vivo. Ma poi, del tutto inaspettatamente, la settimana scorsa è sorto un momento del genere. E hai indovinato, era il mio cappotto di pelliccia bianca che aveva rivelato la mia italianità

Perché ovunque vada con il mio cappotto di finta pelliccia bianca, la gente lo commenta. I bambini vogliono toccarlo – le due bambine piccole di una amica italiana erano felicissime quando le è stato permesso di indossarlo per un po’ – e i cani curiosamente ficcano il naso nel peluche. Allo stesso tempo, il cappotto ha ricevuto l’ammirazione degli intenditori della moda. Il marito spagnolo di un ex collega – che ha lavorato per anni ai vertici dell’industria della moda – non riusciva a smettere di parlare del cappotto e di come mi stava bene. E mentre vado ovunque in questi giorni sempre indossando il mio cappotto di orsacchiotto italiano, ho notato che mi mancava davvero parlare italiano. Ma con tutti i ristoranti ancora chiusi, l’unico posto nei Paesi Bassi in cui mi capita di incontrare occasionalmente degli italiani, non si parla più dal vivo. Ma poi, del tutto inaspettatamente, la settimana scorsa è sorto un momento del genere. E hai indovinato, era il mio cappotto di pelliccia bianca che aveva rivelato la mia italianità.

Terminato il trattamento, mi ho messo di nuovo la pelliccia bianca. Questa volta la mia nuova dentista mi guardava con curiosità. Si vedeva che aveva capito di non avere un quadro completo neanche di me

Ero dalla dentista, era una nuova, quindi l’ho incontrata per la prima volta. Non parlava olandese, ma tedesco, anche se mi sono subito ritrovata a pensare che non fosse nemmeno tedesca. La mia curiosità è stata suscitata. Terminato il trattamento, mi ho messo di nuovo la pelliccia bianca. Questa volta la mia nuova dentista mi guardava con curiosità. Si vedeva che aveva capito di non avere un quadro completo neanche di me. In tedesco le ho chiesto da dove venisse. Colombia, era la sua risposta e ho visto il suo viso illuminarsi quando ho detto che lo spagnolo doveva essere la sua lingua madre. “Parli spagnolo?”, mi ha chiesto, e io l’ho risposta in italiano, sapendo che mi capirebbe comunque. Ho raccontato che vivevo in Italia già per un po’ di tempo e ad ogni parola che dicevo, lei annuiva d’accordo. “Era il tuo cappotto”, ha detto, “Ti ho vista entrare con quel cappotto e ho capito subito che c’era qualcosa di non olandese in te. Ho pensato all’Italia, ma dopo che hai iniziato a parlare in olandese, ho pensato di sbagliarmi”. E dopo una piacevole chiacchierata ispano-italiana con la nuova dentista esotica del villaggio, il mio cappotto di orso polare italiano mi ha tenuto al caldo sulla via di casa.

Non appena mi metto il mio cappotto di pelliccia bianca di design italiano, mi trovo nella mia propria zona bianca

Non è fantastico quello che i vestiti possono fare? È uno dei tanti motivi per cui li amo. Perché non appena mi metto il mio cappotto di pelliccia bianca di design italiano, mi trovo nella mia propria zona bianca. E posso portare sempre con me questa zona bianca, anche quando torno a Roma. Anche ora che il governo italiano ha dichiarato il Lazio – la regione in cui si trova Roma – di nuovo zona arancione.

La piccola A era felicissima quando poteva provare il mio cappotto