Non credo che ci sia bisogno di molte spiegazioni quando dico che l’Italia ha avuto un grande successo nell’ultimo anno. Dopo aver superato la pandemia un passo alla volta, il paese ha goduto di un successo dopo l’altro. Prima c’è stata la vittoria all’Eurovision di Rotterdam, poi l’Italia ha vinto il campionato europeo di calcio dopo la più snervante serie di rigori, mai prima d’ora l’Italia aveva vinto più medaglie che ai Giochi Olimpici del 2021, e la settimana scorsa è seguito un altro grande risultato. Dopo sette lunghi anni di attesa, l’Italia è finalmente riuscita a vincere una partita nel prestigioso Sei Nazioni.
Sono più che certa che non mi avresti mai classificato come un fan del rugby, il che è del tutto vero. Allora, da dove veniva questo improvviso interesse per il rugby, sei anni fa?
Il cosa? Essendo olandese, non avevo mai sentito parlare del Sei Nazioni. Ho conosciuto il campionato per la prima volta nella primavera del 2016, durante il mio anno di studio a Roma. Il Campionato delle Sei Nazioni è il più grande e importante torneo di rugby dell’emisfero settentrionale, e i paesi partecipanti sono Inghilterra, Irlanda, Scozia, Galles, Francia e Italia. Il rugby probabilmente non è la prima cosa a cui assocereste l’Italia, eppure l’Italia è uno dei più grandi paesi di rugby. Non hanno mai vinto il campionato però, ma dopo aver perso ogni singola partita dal 2015, sono finalmente riusciti a ribaltare la situazione la scorsa settimana. Con l’ultimissima azione e un solo punto di differenza, il Galles è stato sconfitto. Sono più che certa che non mi avresti mai classificato come un fan del rugby, il che è del tutto vero. Allora, da dove veniva questo improvviso interesse per il rugby, sei anni fa?
Quando la Scozia giocò il Sei Nazioni contro l’Italia in un sabato pomeriggio di marzo insolitamente piovigginoso per gli standard romani, ci infilammo nell’unico bar scozzese di Roma
Tutto ciò aveva a che fare con la mia cara amica Sara, con la quale sono stata inseparabile per tutto l’anno. Essendo cresciuta a Glasgow, il rugby era per lei quello che il calcio è per gli olandesi. Quando la Scozia giocò il Sei Nazioni contro l’Italia in un sabato pomeriggio di marzo insolitamente piovigginoso per gli standard romani, ci infilammo nell’unico bar scozzese di Roma. Ma con un padre italiano e una madre scozzese, non era ancora ovvio per quale squadra Sara avrebbe tifato. Alla fine, la Scozia ha vinto, il che ha reso la serata molto piacevole. L’intera città era piena di tifosi scozzesi, tutti vestiti in kilt, che festeggiavano la vittoria con tanta birra, canti ad alta voce e battute stupide. E i romani? Potevano solo ridere dei signori scozzesi e stupirsi del fatto che andassero in giro con le gambe nude sotto il kilt in quel freddo giorno di marzo.
Ci siamo presentate, abbiamo iniziato a chiacchierare e praticamente non ci siamo più fermate. Da quella cena in poi, siamo state inseparabile
All’epoca di quella partita, conoscevo Sara da sei mesi. Alla fine dell’estate del 2015, ci siamo incontrate in una trattoria di Ariccia, un paesino vicino a Roma. L’associazione studentesca dell’Università romana – dove entrambe avevamo appena iniziato l’anno di scambio – aveva organizzato una cena per tutti gli studenti internazionali quella sera. Per puro caso, ci siamo sedute una accanto all’altra sulle lunghe panche di legno. Ci siamo presentate, abbiamo iniziato a chiacchierare e praticamente non ci siamo più fermate. Da quella cena in poi, siamo state inseparabile.
Siamo state da sua zia italiana e siamo uscite con sua nonna, che ha fatto un tentativo non troppo sottile di impressionare i poliziotti locali mettendoci in mostra
Di solito iniziavamo le nostre giornate con un caffè al sole al bar dell’università, circa mezz’ora prima dell’inizio delle lezioni. Nei fine settimana, facevamo delle gite a Bologna e a Barga, il paese sulle montagne toscane da cui proviene la famiglia di Sara. Siamo state da sua zia italiana e siamo uscite con sua nonna, che ha fatto un tentativo non troppo sottile di impressionare i poliziotti locali mettendoci in mostra, il che ha causato grande ilarità tra gli astanti. Dopo i nostri ultimi esami a luglio, abbiamo preso un aereo per la Puglia, nel sud dell’Italia, dove ci siamo godute cinque giorni di sole, mare e ottimo cibo.
Ci siamo salutate, e ci saremmo riviste a Roma nel marzo 2020. Ma sappiamo tutti cosa accadde quel mese
Quando l’anno a Roma stava per finire, e io stavo tornando in Olanda e Sara in Scozia, ci siamo promesse di venirci a trovare almeno una o due volte l’anno. E così facemmo. Qualche mese dopo, a novembre, mi trovai alla sua porta di casa a Glasgow un giovedì sera poco prima di mezzanotte. Era il fine settimana del suo compleanno e insieme a sua madre avevo pianificato questa visita a sorpresa. Sei mesi dopo, è venuta nei Paesi Bassi per festeggiare la Pasqua con la mia famiglia. In quello stesso anno, il 2017, ho assistito alla sua laurea a Glasgow in giugno e abbiamo visitato un’altra cara amica a Milano in ottobre. Nel 2018, ero di nuovo in Scozia e noi due siamo andate a Tenerife per cinque giorni. Nel 2019, poco prima di lasciare il lavoro e partire per Napoli, ho fatto una sosta a Glasgow per la nostra annuale riunione estiva in Scozia, che ormai era diventata una tradizione. Ci siamo salutate, e ci saremmo riviste a Roma nel marzo 2020. Ma sappiamo tutti cosa accadde quel mese. La vita si fermò e il mondo intero si chiuse. Decidemmo di spostare il nostro incontro a ottobre di quell’anno, ma le restrizioni di viaggio rimasero, e seguirono nuovi lockdown. E prima ancora di rendercene conto, sono passati più di due anni e mezzo. Ma ora, finalmente, è arrivato il momento.
Sono piena di idee su dove andremo e cosa faremo, e come sempre ti racconterò tutto nel prossimo blog
Venerdì pomeriggio verso le due Sara arriverà a Roma per un atteso weekend tra ragazze pieno di nuove avventure in cui probabilmente non staremo zitte nemmeno un secondo. Ovviamente sono piena di idee su dove andremo e cosa faremo, e come sempre ti racconterò tutto nel prossimo blog. Sto facendo il conto alla rovescia dei giorni.
Alla prossima settimana!