Blog settimanale #113: Un anno nuovo, un’avventura nuova

Buon anno nuovo! Happy New Year!

Trecentosessantacinque giorni, i primi dei quali sono già compiuti. Trecentosessantacinque pagine, le prime delle quali sono già state scritte. Trecentosessantacinque albe, di cui mi sono persa la prima, visto che stavamo ancora ballando a suon di classici italiani come Ti Amo fino a molto tardi in questa Notte di San Silvestro.

Più di una volta, mi sono trovata il primo di gennaio senza alcuna idea di come sarebbe andato l’anno a venire…

Dopo aver riflettuto in dettaglio sul 2021 nel blog della scorsa settimana, è ora il momento di guardare avanti, all’anno che ci aspetta. Un anno nuovo di zecca pieno di nuove avventure. Per me ancora di più che per altri, questi primi giorni di gennaio sembrano la conclusione di una cosa e il nuovo inizio di un’altra, perché il 2 gennaio è il mio compleanno. Quindi, ogni nuovo anno solare segna anche un nuovo anno di vita per me. Uso queste prime settimane di gennaio per fare nuovi piani, definire obiettivi e pensare alla direzione che voglio prendere. Oggi, lo faccio molto più consapevolmente di prima. Più di una volta, mi sono trovata il primo di gennaio senza alcuna idea di come sarebbe andato l’anno a venire…

Il primo gennaio 2009, ero decisa che questo sarebbe stato l’anno in cui mi sarei allontanata dai miei genitori. Finalmente vivere da sola, pensavo, e non avendo nemmeno diciotto anni, mi sentivo più che pronta. L’idea di studiare ad Amsterdam era stata in fondo alla mia mente per un po’, ed era esattamente quello che sarebbe successo più tardi quell’anno.

Il primo gennaio 2010, ho affrontato una grande incertezza. Non avevo superato tutti gli esami durante il primo semestre all’università ed era tutt’altro che sicuro che sarei stata ammessa al secondo anno di studi quell’estate. In caso contrario, non ero nemmeno più sicura di voler rimanere ad Amsterdam. Alla fine, l’ho superato e Amsterdam è diventata casa mia sempre di più.

Il primo gennaio 2014, letteralmente ogni aspetto della mia vita sarebbe stato per cambiare. Dopo degli anni belli, ma non sempre facili ad Amsterdam, ho avuto l’impulso irresistibile di scuotere tutto. Avevo finito il mio stage, terminato l’affitto e finito con il mio ragazzo. Sapevo che volevo andare all’estero per un po’, ma non sapevo altro. Ho fatto domanda per decine di lavori, da Sydney a San Francisco e da Barcellona a Madrid. Niente sembrava funzionare e mi sentivo completamente scoraggiata. Poi, all’improvviso, ho ricevuto una telefonata da Bruxelles, dove avevano trovato il mio curriculum in fondo a un cassetto mentre stavano riorganizzando le loro scrivanie. La mattina dopo, ho preso il primo treno per il Parlamento europeo. Una settimana dopo, mi sono trasferita a Bruxelles, un’altra settimana dopo sono volata a Dublino per un mega congresso e in aprile e maggio questo lavoro mi ha permesso di viaggiare in tutta Europa, dalla Svezia all’Italia. Mi sono divertita come non mai.

Il primo gennaio 2015, sapevo che mi aspettava un periodo abbastanza tosso: il secondo semestre dei miei studi di master in cui dovevo scrivere la mia tesi. Vivevo di nuovo ad Amsterdam, ma sapevo già che non sarebbe stata la destinazione finale per quell’anno. Il sud dell’Europa mi chiamava e in quei primi giorni di gennaio ho fatto i passi necessari per realizzare quel sogno.

Il primo gennaio 2016 ero decisa a prolungare il mio scambio all’università di Roma, che presto sarebbe giunto al termine. Vivevo nella Città Eterna da settembre e l’esperienza aveva superato tutte le mie aspettative. E quindi, non avevo intenzione di andarmene presto. Ho dovuto muovere cielo e terra per riuscirci, ma alla fine entrambe le università sono state d’accordo e ho ottenuto ciò che volevo. Roma è rimasta la mia casa fino ad agosto, per poi iniziare la mia carriera a Utrecht a settembre.

Il primo gennaio 2017, la mia situazione attuale era piuttosto caotica e stressante. Appena ripresa dalla nostra grande festa di Capodanno, ho trovato il salotto pieno di parenti che erano venuti un giorno prima perché il giorno dopo, il giorno del mio compleanno, mi sarei trasferita a Francoforte in Germania la mattina presto. Mi sono dovuta trasferire per lavoro ed ero riluttante ad andare. Non è stata sicuramente l’esperienza di una vita, ma è stata davvero molto formativa.

Il primo gennaio 2019, per la prima volta, ho preso in mano un quaderno per scrivere ciò che volevo veramente nella vita. Poco prima delle vacanze di Natale, avevo detto al mio manager che avrei lasciato il mio lavoro nel nuovo anno. Non avevo ancora un nuovo lavoro né un’idea di come mantenermi, ma sapevo che volevo tornare in Italia e che doveva accadere quell’anno. Dopo due mesi indimenticabili a Napoli, Roma è diventata la mia casa per la seconda volta.

Il primo gennaio 2020, per cambiare, sono partita abbastanza rilassata. Anche se sapevo che avrei dovuto trovare una nuova casa a Roma molto presto, non ero troppo preoccupata. Come tutti, non avevo ancora la minima idea della pandemia che ci aspettava e che avrebbe cambiato le nostre vite e il mondo intero per sempre.

Il primo gennaio 2021, ho affrontato una situazione piuttosto incerta. Ancora una volta, tutte le mie cose erano imballate negli scatoloni e aspettavano il mio ritorno a Roma. Tuttavia, a causa dell’ennesimo lockdown e delle restrizioni più severe per entrare nel paese, non potevo semplicemente tornare in Italia. Ma naturalmente, alla fine tutto è andato bene, come sempre. Il primo marzo, mi sono trasferita nella mia nuova casa romana.

Proprio prima di recarmi in Olanda per le vacanze natalizie qualche settimana fa, ho detto al mio cliente a Roma – per il quale ho lavorato negli ultimi cinque mesi – che mi sarei presa una pausa

Allora, che dire del primo gennaio 2022? Sembra essere diventata una mia tradizione bruciare alcuni ponti e chiudere le cose che non mi servono più prima che inizi il nuovo anno. Anche questa volta, proprio prima di recarmi in Olanda per le vacanze natalizie qualche settimana fa, ho detto al mio cliente a Roma – per il quale ho lavorato negli ultimi cinque mesi – che mi sarei presa una pausa. Che volevo usare il mese di gennaio per valutare cosa voglio fare nel prossimo anno. E, cosa più importante, per dare letteralmente e figurativamente spazio a cose nuove che emergano. Una porta può aprirsi solo quando l’altra si chiude. Se c’è qualcosa che ho imparato in tutti questi anni, è che la vita è una combinazione di determinare ciò che vuoi veramente e semplicemente ‘go-with-the-flow’. Certo, puoi forzare le cose ad accadere, e ottenerle con molto sforzo, ma per esperienza so che le esperienze più belle e preziose ti capitano spontaneamente. Accadono nei modi più inaspettati, e nel momento in cui meno te lo aspetti. Esattamente come quella telefonata da Bruxelles che ho ricevuto nel 2014.

Se c’è una cosa che non è cambiata neanche un po’ nel corso degli anni, è la mia innata paura di una vita noiosa. Di una vita pianificata nei minimi dettagli e prevedibile

Non vedo davvero l’ora di scoprire cosa mi porterà il 2022. Aspetto con gioia le sorprese della vita, grandi e piccole, che possono capovolgere tutto il tuo mondo in un attimo. Perché se c’è una cosa che non è cambiata neanche un po’ nel corso degli anni, è la mia innata paura di una vita noiosa. Di una vita pianificata nei minimi dettagli e prevedibile. Sarò sempre alla ricerca di nuove esperienze che mi stimolino in nuovi modi. E con ogni anno che passa, ora so ancora meglio di prima cosa voglio. Come un viaggio di scoperta che dura tutta la vita. Per ora, ti auguro un anno nuovo pieno di amore, gioia e felicita. Che tutti i tuoi sogni, grandi e piccoli, possano realizzarsi.