Nel blog precedente vi ho raccontato che ora ho una casa tutta mia a Milano e di come tutto è andato così liscio. Il finale però era piuttosto aperto: stavo per mettere piede nella casa per la prima volta e stavo per raccontarvi tutto quello che avevo visto in quel momento. Dopotutto, le foto dell’annuncio non erano riuscite a convincermi del tutto…
Ma poi la porta si è aperta. E questo ha cambiato già tutto!
Ma poi la porta si è aperta. E questo ha cambiato già tutto! Ho visto un ingresso bellissimo e spazioso, con mobili antichi di cui mi sono subito innamorata: una panca in mogano splendidamente decorata con una cassapanca sotto di essa, un’unità a parete con uno di quegli antichi specchi ovali e pendenti in ghisa raffiguranti delle macchine d’epoca del 1908 (l’anno è scritto lì, ecco perché lo so), e un altro grande specchio. Il proprietario deve aver visto la piacevole sorpresa sul mio volto, perché si è subito reso conto di aver dimenticato di immortalare l’ingresso nelle foto. Ho notato subito anche il pavimento, una sorta di marmo, un pavimento a mosaico con accenti di colore di terracotta. Un pavimento così tipico delle case italiane, che finora non avevo mai incontrato fuori dall’Italia.
Finalmente avrei avuto lo spazio per mettere tutti i miei vestiti e le mie scarpe in un unico posto
Per me, la camera da letto era semplicemente come una sala da ballo con un bel letto king size e un armadio alto non meno di due metri e largo ben sei (!) ante. Finalmente avrei avuto lo spazio per mettere tutti i miei vestiti e le mie scarpe in un unico posto. Nella camera da letto c’era di nuovo quel tocco di vintage senza diventare pomposo: due comodini antichi su quelle eleganti gambe ricurve con un piano di marmo nero; e una grande cassettiera antica con lo stesso piano di marmo nero, cassetti decorati e arcuati, maniglie in ottone e un bellissimo specchio d’epoca largo quanto il mobile stesso.
Come diciamo in olandese, “un bel rosa non è brutto”, e in questo caso lo adoro!
E poi non avevo ancora visto il bagno. Perché è rosa, tutto rosa. Ma, come diciamo in olandese, “un bel rosa non è brutto”, e in questo caso lo adoro! È una sfumatura di rosa molto piacevole, non eccessiva, ma nemmeno troppo pallida. Ogni mattina, quando entro in bagno, mi mette subito di buon umore, nonostante quanto sia grigio fuori. E dopo aver fatto un altro giro per la casa, ho dovuto constatare che da tutte le finestre si ha una vista sul Naviglio Grande, il più grande dei due canali di Milano, da cui questo quartiere prende il nome (Navigli).
Davanti a un cappuccino (e che altro?), mi sono lasciata trasportare e ho chiamato alcune persone per avere qualche buon consiglio. Ma in fondo lo sapevo già
Ma c’è stato qualcos’altro che mi ha subito convinto. Qualcosa che mi ha fatto sentire subito a casa. Era l’energia della casa. Mi è sembrata accogliente e calda, e ho sentito lo stesso anche con il quartiere. Infatti, dopo la visita, sono partita subito alla scoperta della zona. Era un sabato, quindi ero fortunata. Ogni sabato, infatti, qui si svolge un mercato pieno di abiti vintage, dischi in vinile e oggetti d’antiquariato. È il posto giusto a Milano per una vera caccia al tesoro, quindi non potevo essere più felice. Mi sono poi seduta in un bar che sembrava molto invitante. Davanti a un cappuccino (e che altro?), mi sono lasciata trasportare e ho chiamato alcune persone per avere qualche buon consiglio. Ma in fondo lo sapevo già. Se fossi stata scelta, andrei a vivere qui sicuramente.
Lo scorso fine settimana ho già accolto il mio primo ospite. La sua reazione è stata molto importante per me
E ora sono passate quattro settimane da quella prima visita. Lo scorso fine settimana ho già accolto il mio primo ospite: il mio migliore amico Lucas. La sua reazione è stata molto importante per me: “È un appartamento davvero bello ma anche molto confortevole”. Non potrei essere più d’accordo. C’è spazio ovunque, il letto king size è delizioso, fa sempre caldo grazie al riscaldamento centralizzato (sul quale non ho alcun controllo) e nella zona tutto è a portata di mano. È la mia casetta milanese. Prima ancora che Lucas ha potuto entrare a casa mia, lo avevo già informato della nostra attività principale del fine settimana: trovare e montare un albero di Natale. E così è andato. Da sabato pomeriggio, l’albero risplende delle sue luci e non me ne importa nulla del fatto che non sia neanche lontanamente il più bello nel mondo. Perché grazie alla sua posizione strategica nell’ingresso, riesco a vedere l’albero pure dal mio letto. Ora mi sveglio con il sorriso più grande sul viso ogni mattina.