E’ tornato! Spelacchio è di nuovo tornato! ‘Chi?’ stai pensando probabilmente ora. Spelacchio è il gigantesco albero di Natale di Roma che ogni anno viene messo in Piazza Venezia. Una piazza enorme dove autobus, scooter e macchine si incrociano con clacson e gesti di accompagnamento e con il pomposo Altare della Patria al suo lato sud. L’otto dicembre è il giorno in cui la gente in Italia mette l’albero di Natale e decora la casa e non potrei essere stata più felice quando ho notato che anche in Italia i decorazioni sembrano più esagerati ogni anno. Tutti sono fuori dal lavoro e le scuole rimangono chiuse perché è una delle feste più importanti dell’anno: La Festa della Madonna. No, gli italiani non hanno dedicato un’intera vacanza alla Queen of Pop: invece, è il giorno dell’immacolata concezione di Maria. Finalmente era arrivato il giorno in cui Spelacchio ha potuto brillare le sue luci per la prima volta quest’anno: uno spettacolo meraviglioso. Contrariamente alla sua grandezza che ha ora, la sua vita non è sempre stata così facile.
La critica dei romani era molto dura, diretta principalmente verso il sindaco Virginia Raggi. Ma poi lo spirito natalizio cominciò a riempire i cuori della gente
Il Natale di due anni fa era stato un anno molto difficile per lui. Era l’anno in cui Spelacchio ha preso il suo nome speciale. Il suo precedente del 2016 non era neanche un vincitore di prezzo quando si trattava della sua bellezza, ma il 2017 era un vero disastro. L’albero molto alto è stato portato a Roma direttamente dalle Dolomiti, ma dopo che le sue luci sono state accese l’otto dicembre è sceso rapidamente. Gli caddero tutti gli aghi e ogni singolo giorno l’albero, malato e povero, assomigliava sempre più a uno spazzolino da bagno. Una settimana prima di Natale, gli operai del comune avevano dichiarato ufficialmente morto l’albero di Natale. La critica dei romani era molto dura, diretta principalmente verso il sindaco Virginia Raggi. Ma poi lo spirito natalizio cominciò a riempire i cuori della gente. In una fredda mattina di dicembre, qualcuno decise di chiamare affettuosamente il miserabile albero Spelacchio, e da quel momento in poi, tutto cambiò. Spelacchio conquistò i cuori dei romani. In massa, si precipitavano sull’albero per decorare i suoi rami calvi con carte manoscritte che andavano dalle lettere d’amore alle condoglianze. È nato l’hashtag #jesuisspelacchio e Spelacchio è arrivato sulle prime pagine dei giornali di tutto il mondo. Ed è così che non è passato inosservato neanche in America…
“Ciarisémo!” hanno grido i passanti, dialetto romano per “eccoci di nuovo”
E’ nella natura degli italiani di essere molto critici nei confronti del proprio paese e della propria città, il che è spesso abbastanza giustificato. Tuttavia, è anche per loro natura esagerare ogni tanto, in grado solo di immaginare un esito abbastanza negativo. Anche se Spelacchio ha conquistato il cuore di tutti con i suoi rami calvi un anno prima, i romani erano ansiosi di vedere l’anno scorso un albero pieno e rinnovato. Ma ancora prima che il nuovo Spelacchio venisse scaricato dal grande camion, era già molto criticato. Beh, in effetti sembrava un po’ strano: questa volta l’albero di Natale non aveva affatto i rami. “Ciarisémo!” hanno grido i passanti, dialetto romano per “eccoci di nuovo”. I pessimisti cambiarono subito il nome di Spelacchio in Spezzachio, ma poi sembrò essere una tattica deliberata per riattaccare i rami allo stelo dopo il trasporto. Ma molto più importante era la notizia che, nel frattempo, Spelacchio era diventato una vera e propria star del cinema! Nessuno meno del gigantesco americano Netflix aveva visto tutte le sue grandi potenzialità e gli aveva dato un makeover mai visto prima. Ed è così che gli americani riportarono Spelacchio, in piena e sana forma, alla città eterna.
Quindi, non esiste dubbio che Spelacchio ha ora il più grande accordo di sponsorizzazione di tutti gli alberi di Natale, avendo ufficialmente realizzato il sogno americano
Dopo aver seguito l’incredibile storia di questo speciale albero di Natale nelle notizie romane degli anni precedenti, non vedevo l’ora di vedere lo Spelacchio di 2019. Ed è bellissimo! Per il secondo anno consecutivo Netflix ha fornito il gigantesco albero, una gara indetta dal comune romano per la sorprendente cifra di quattrocentomila euro. Quindi, non esiste dubbio che Spelacchio ha ora il più grande accordo di sponsorizzazione di tutti gli alberi di Natale, avendo ufficialmente realizzato il sogno americano. Un sogno per il quale più di quattro milioni di italiani hanno attraversato l’oceano nella prima metà del secolo scorso, emigrando in massa nel paese con infinite opportunità in cerca di un futuro migliore. Alle fine, ci riconosciamo un po’ tutti a Spelacchio. Anch’io mi sono trasferita a Roma realizzando un sogno. Prima di salire su quell’aereo in ottobre, ho avuto a che fare con molte opinioni altrui – naturalmente con le migliori intenzioni, però a volte mi hanno stancato un po’. Non avrei potuto farlo senza la più ferma fiducia in me stessa e nelle mie capacità, una forte volontà ed una fede indiscutibile che anche quando non hai ancora un idea come si fa, alla fine tutto andrà sempre bene.
Nel momento in cui sono arrivate le foto dell’albero di Natale di Milano sulla famosa Piazza del Duomo, i romani non riuscivano a smettere di ridere
Come in ogni altro paese, in Italia c’è una rivalità tra le città più grandi: tra Roma e Milano per essere precisi. Così, nel momento in cui sono arrivate le foto dell’albero di Natale di Milano sulla famosa Piazza del Duomo, i romani non riuscivano a smettere di ridere. A Milano avevano allestito un albero di Natale iper moderno, in metallo – senza dubbio destinato ad essere un highlight artistico e architettonico – che non ha portato la sensazione di un Natale caldo e accogliente. Le immagini in cui il nostro – da parte degli americani ingrassati Spelacchio – è stato paragonato allo scheletro milanese sono state ampiamente condivise su internet. I romani non potevano nascondere il loro orgoglio: il nostro Spelacchio è una superstar americana e l’albero di Natale più bello del mondo. Perché alla fine, ogni romano è un po’ Spelacchio, e Spelacchio è tutti noi. Così, quando tornerò a casa per Natale venerdì, porterò anche un pezzetto di Spelacchio con me nel cuore.