#61 Trenta (Italiano)

Ogni anno, quando la maggior parte delle persone si sta ancora riprendendo da tutte le feste con la pancia rotonda da tutto il cibo (e a volte con una leggera sbornia), la mia festa in realtà sta solo iniziando. Come mai? Il due gennaio è il mio compleanno. Come la mia famiglia e i miei amici ormai sanno, non sono il tipo di persona che preferisce lasciar passare il suo compleanno in silenzio, temendo di essere al centro dell’attenzione. Anzi, il contrario. E così, ogni anno, tutti parenti e amici devono sopportarlo di nuovo. Così, le risoluzioni del nuovo anno sono già infrante il 2 gennaio. Il giorno più bello dell’anno!

Trenta! O come dicono gli italiani: “Trent’anni e non sentirli!”

Quest’anno è stato un compleanno molto speciale. È stato nell’anno 1991 che sono nata su questo mondo bellissimo, il che significa che quest’anno ho potuto spegnere trenta candeline di compleanno. Trenta! O come dicono gli italiani: “Trent’anni e non sentirli!”. Nel mio caso, però, non è del tutto vero. Mi sento ancora molto giovane, ma allo stesso tempo guardo indietro a trent’anni meravigliosi. Certo, non c’erano solo i momenti salienti, ma non avrei voluto perderne neanche un anno. Perché ormai la mia testa è traboccante di bei ricordi.

Sul retro dei motorini taxi guidato da giovanissimi vietnamiti, ho attraversato tutta Ho Chi Minh City

Sdraiata sulla schiena nell’erba sul bordo del cratere del vulcano Alban ormai scomparso ho guardato lo spettacolare cielo stellato in una calda notte d’estate. Sul retro dei motorini taxi guidato da giovanissimi vietnamiti, ho attraversato tutta Ho Chi Minh City. Non sarebbe un Capodanno per me se non lo festeggiassi con i miei migliori amici alla nostra festa a tema, e così ho iniziato il nuovo anno come ballerina del Moulin Rouge, principessa romana, vera duchessa inglese, ragazza Bondgirl, bellezza veneziana mascherata e quest’anno come Anastasia russa. Quando ho iniziato la mia carriera in una grande istituzione finanziaria nel mondo delle imprese, subito dopo la laurea, non ho trovato il lavoro dei miei sogni, ma ho fatto amicizia per tutta la vita. Ho sempre ascoltato molto la musica – ho persino fatto musica io stessa – e non posso vivere un giorno senza.

A Barcellona io e le mie amiche – diciassettenni – abbiamo dormito su una panchina dopo aver perso l’ultimo treno e poi pensavamo che era una buona idea di fare bungee jumping il giorno dopo

A Dublino ho ballato tutta la notte, a Parigi abbiamo girato in tondo con lo scooter intorno alla Torre Eiffel fino a quando le sue luci scintillanti si sono spente e a Barcellona io e le mie amiche – diciassettenni – abbiamo dormito su una panchina dopo aver perso l’ultimo treno e poi pensavamo che era una buona idea di fare bungee jumping il giorno dopo. A Londra, io e una amica abbiamo fatto una performance drammatica e totalmente improvvisata per uscire da un piccolo ristorante di lusso dopo aver dato un’occhiata al menu, a Napoli ho preso lezioni di opera e mangiato pizza ogni giorno per due mesi e a Bangkok abbiamo bevuto cocktail sul tetto di un grattacielo. Prima di trasferirmi in Italia, ho organizzato una cena d’addio alla quale ho invitato le mie 42 (!) migliori amiche e tre amici maschi, che naturalmente hanno passato la notte della loro vita.

Da molto piccola, le volte che ho recitato – in gare di canto, in spettacoli scritti da me stessa o in balli – sono innumerevoli

Sono cresciuta con gli animali e giocavo sempre all’aperto. Con i miei cugini costruivamo le tende con le lenzuola e le mollette per i vestiti e inventavamo i nostri propri giochi. Il carnevale è sempre stato senza dubbio uno dei momenti salienti dell’anno. Da molto piccola, le volte che ho recitato – in gare di canto, in spettacoli scritti da me stessa o in balli – sono innumerevoli. A quindici anni ho deciso che volevo imparare a sciare e ho risparmiato tutto lo stipendio che guadagnavo come cameriera per il campo da sci. Quando abbiamo saputo che avevamo superato gli esami e ci eravamo diplomate al liceo, siamo partiti con il furgone di uno dei nostri padri per un fine settimana in un campeggio al mare. Solo una di noi aveva la patente di guida (e solo per un brevissimo periodo) ed è così che il viaggio si è concluso con una collisione con l’auto del vicino. Ops.

È così che il Presidente della Commissione Europea mi ha invitato a sedermi accanto a lui a un pranzo per la stampa in una piazza di Firenze, mentre eravamo circondati da un gruppo di giornalisti internazionali

Amsterdam è stata la città dove sono arrivata da adolescente e dove sono partita cinque anni dopo come giovane donna con molti più sogni e ambizioni. A Bruxelles, da ventitreenne ho lavorato nel cuore della politica europea ed è così che il Presidente della Commissione Europea mi ha invitato a sedermi accanto a lui a un pranzo per la stampa in una piazza di Firenze, mentre eravamo circondati da un gruppo di giornalisti internazionali. Per me Francoforte sarà sempre quella fredda città dove ho lavorato per tre mesi e dove ho vissuto per la prima volta da sola. Napoli mi ha insegnato a vivere quando il domani non è una garanzia e Roma è la città dove mi sono trovata a casa.

Si riconoscono i momenti di cui si conosce ora che sono stati molto importanti. Una decisione che hai preso e che ha soffiato un nuovo vento nella tua vita

Quando si guarda indietro alla propria vita fino ad ora, si riconoscono i momenti di cui si conosce ora che sono stati molto importanti. Una decisione che hai preso e che ha soffiato un nuovo vento nella tua vita. Un punto di svolta, un nuovo inizio. Per me, questo è stato senza dubbio quando sono salita sull’aereo per Roma nel 2015. Aveva senso per me continuare gli studi in Italia quando in realtà ero già laureata? Per niente. Tuttavia, non è più un segreto che questa scelta non è stata esattamente guidata da un profondo desiderio di svilupparmi ulteriormente dal punto di vista accademico. È stata invece spinta da un desiderio di avventura, dal sole del sud e dall’apprendimento di una bella lingua nuova. Il fatto di essermi trasferita in Italia per la seconda volta quattro anni dopo, è stata in realtà solo una logica conseguenza, come un inevitabile passo successivo in questo meraviglioso percorso di vita che continua a svolgersi ogni giorno.

Trent’anni e sentirli tutti

E ora ho compiuto trent’anni e guardo indietro a tutti quegli anni meravigliosi con un grande sorriso e un cuore pieno di gratitudine. Non avrei voluto perderne neanche un secondo. Trent’anni e sentirli tutti. Tutti trenta!