Blog settimanale #151: Come l’Italia ha dominato le cronache internazionali

Quando quasi tre anni fa mi sono posta la sfida di pubblicare un blog ogni lunedì, mi sono resa conto che a volte poteva essere una sfida. Troverei l’ispirazione per scrivere un articolo ogni settimana? Dopo centocinquanta blog, posso dire che una delle mie lezioni più importanti è stata che l’ispirazione può essere trovata ovunque. Di solito, le mie avventure durante la settimana mi bastano come ispirazione. Spesso le mescolo con i miei consigli personali sull’Italia, con uno sguardo alla vita quotidiana – e quindi alla cultura – degli italiani e con alcune delle ultime notizie. È così che riesco sempre a essere soddisfatta quando pubblico il mio blog il lunedì sera.

700 ballerini, 200 musicisti, 100 coristi e 952 modelli. In una parola, spettacolare

Quindi, non è esattamente il caso che ora, in questo quarto lunedì di settembre, non mi venga in mente un argomento di cui scrivere. Al contrario. L’Italia ha dominato i titoli dei giornali internazionali più di una volta la scorsa settimana. Probabilmente si pensa subito alle elezioni di domenica scorsa, vinte dall’estrema destra e oggetto di numerose speculazioni in precedenza. Dopo tutto, cosa significherebbe per il futuro dell’Italia e dell’Europa? Ma anche l’intero mondo internazionale della moda ha puntato gli occhi sull’Italia la scorsa settimana. Su Milano, dove si è svolta la Settimana della Moda. Proprio come nel periodo pre-covid, ci sono state innumerevoli sfilate, dove tutti coloro che sono considerati anche solo un po’ importanti nella scena della moda italiana e internazionale erano seduti in prima fila. Sono state mostrate creazioni bellissime, che mi piacciono sempre molto. La settimana della moda si è conclusa in modo più spettacolare che mai: sul piazzale del gigantesco Duomo di Milano, Moncler si è esibito in uno show per celebrare il 70° anniversario del marchio. Un cast di 1952 persone, un riferimento all’anno di fondazione del marchio, si è esibito in una danza davanti a diciottomila spettatori. 700 ballerini, 200 musicisti, 100 coristi e 952 modelli. In una parola, spettacolare.

Sono quelle notizie che spezzano il cuore e che in realtà non si vorrebbero mai leggere

Il contrasto non poteva quindi essere maggiore con le scioccanti notizie provenienti dalla regione italiana delle Marche, poche centinaia di chilometri più a sud. Le piogge estreme hanno provocato gravi inondazioni e durante la settimana precedente, l’acqua abbondante ha causato vittime. La scorsa settimana si è aggiunta la tristissima notizia del ritrovamento di alcune persone che erano disperse, tra cui Mattia, un bambino di otto anni strappato dalle braccia della madre dal turbinio delle acque. Sono quelle notizie che spezzano il cuore e che in realtà non si vorrebbero mai leggere. Un po’ più a sud, a Napoli, la gente si è radunata in massa davanti al municipio dove vengono bruciate collettivamente le bollette dell’energia. Principalmente per protestare contro i prezzi assurdamente alti, ma anche perché la gente non può semplicemente permetterselo, anche se volesse. Anche i napoletani sono finiti sulle prime pagine dei giornali internazionali.

Mi rendo conto di quanto possa accadere in una settimana. Come le vite possano essere completamente cambiate in una settimana sola

Mentre cerco di scegliere un argomento per questo lunedì di blog, mi trovo in difficoltà. Come ho già detto la settimana scorsa, la politica è un po’ un argomento no-go, e non mi sento affatto di parlare dei risultati delle elezioni. La settimana della moda a Milano, forse? Anche questo non mi sembra completamente giusto, con tutto il dolore causato dalla catastrofe naturale che ha colpito l’Italia e le molte famiglie italiane che sono state spinte oltre ogni limite finanziario. Mi rendo conto di quanto possa accadere in una settimana. Come le vite possano essere completamente cambiate in una settimana sola. Ma ciò che non è cambiato è il messaggio con cui ho concluso il blog precedente: nella vita c’è poco (o nulla) di più importante dell’amore. Oggi questo è forse ancora più vero che mai.