Dopo tutto, è successo. Per la prima volta in tre anni, ho saltato un lunedì di blogging. E anche se l’idea mi disturba ancora un po’, so che prima o poi doveva succedere, no? E se c’è stata una settimana in cui è stato davvero impossibile trovare anche una sola ora di tempo, è stata la settimana scorsa.
Giovedì, quando sono rientrata a Milano, è arrivato il momento di fare qualcosa di molto speciale: firmare il contratto della mia nuova casa
Dopo essere tornata da Madrid il venerdì sera tardi, sono partita la domenica mattina per Bologna dove, durante due sere, abbiamo avuto la première di un bellissimo concerto per pianoforte Einaudi. Martedì ho proseguito per Firenze – la foto sopra questo blog è stata scattata lì – dove abbiamo avuto un’altra bellissima première. Giovedì, quando sono rientrata a Milano, è arrivato il momento di fare qualcosa di molto speciale: firmare il contratto della mia nuova casa. La mia casetta milanese. Meno di cinque settimane dopo il mio atterraggio a Milano, quel sabato 29 ottobre, ho apposto la mia firma sul foglio. Ma come è successo tutto questo? E non vi avevo promesso che vi avrei portato con me nella mia caccia alla casa a Milano? Ebbene!
Si è avverato lo scenario migliore che non avrei mai potuto nemmeno sognare
Ho un’ottima ragione per non avervi portato con me nella ricerca di una casa, dopotutto, e vi spiego subito. Si è avverato lo scenario migliore che non avrei mai potuto nemmeno sognare: non c’è mai stata una vera e propria caccia alla casa. Eppure, ho trovato la mia casa. Sono molto felice di raccontarvi com’è andata, non all’ultimo posto, perché spero che possa essere d’ispirazione per chiunque si trovi sulla soglia di una nuova avventura e sia ancora un po’ indeciso se buttarsi o meno.
Prima di partire per Milano, non avevo fatto alcun tentativo di cercare casa
Prima di partire per Milano, non avevo fatto alcun tentativo di cercare casa, nonostante le numerose domande di amici e parenti, che sembravano molto più ansiosi di me. Tuttavia, il mio ragionamento era: bisogna visitare una casa prima di affittarla, e il mercato a Milano si muove così velocemente che non ha senso rispondere alle case prima di esserci. Per questo motivo, mi sono imbarcata sull’aereo con la piena fiducia di trovare una casa a Milano, ma una volta arrivata qui questa fiducia ha subito un forte scossone. “Impossibile!”, mi dicevano tutti gli italiani intorno a me a proposito della ricerca di una casa qui, “qui ci vogliano alcuni mesi per trovare qualcosa”. Eh beh, io non avevo affatto questo tempo. Anzi, avevo solo quattro settimane.
È stato solo durante il mio secondo fine settimana a Milano che mi sono messa a controllare quelle temute pagine di case, piene di truffatori e di spese nascoste
Inoltre, per quanto fosse fantastico, il mio nuovo lavoro mi rendeva molto difficile investire tempo nella ricerca di case, per non parlare delle visite. Dovevo andare a Genova, poi una settimana a Madrid, e poi a Bologna e a Firenze. E nel fine settimana andavo a Roma, dove le mie cose sono ancora ordinatamente conservate. È stato solo durante il mio secondo fine settimana a Milano che mi sono messa a controllare quelle temute pagine di case, piene di truffatori e di spese nascoste, se devo credere agli italiani. Dopo averle guardate, ho tratto la stessa conclusione: in questo folle mercato immobiliare, tutto il potere è dei proprietari.
Così, senza alcun motivo razionale, ho deciso di credere che le cose si sarebbero “risolte da sole”, per poi uscire a prendere un caffè al sole
Basta, così ho pensato, e ho chiuso la pagina subito. Non era l’energia giusta con cui volevo cercare casa. Così, senza alcun motivo razionale, ho deciso di credere che le cose si sarebbero “risolte da sole”, per poi uscire a prendere un caffè al sole. Quella sera, casualmente, ho visto un post su Facebook che parlava di una casa che sarebbe stata libera già il primo dicembre. Le foto non facevano certo una impressione “wow”, ma ho deciso comunque di rispondere. La mattina dopo, il lunedì, avevo già ricevuto una risposta dal proprietario, che mi chiedeva se potevo venire a dare un’occhiata il sabato successivo. Ma non potevo, perché quel fine settimana dovevo andare a Roma. E questa casa non mi ha convinto abbastanza da cancellare il mio viaggio. Il proprietario dubitava fortemente che la casa sarebbe stata ancora disponibile dopo il fine settimana: aveva intenzione di fare un unico fine settimana pieno di visite e poi scegliere qualcuno. Una cosa che ho capito perfettamente.
Poco dopo le 10.30 ho messo piede in questo appartamento per la prima volta
E così, la settimana è andata avanti e giovedì mi sono ammalata. Con l’aumento della febbre, mi sono resa conto che non sarei potuta andare a Roma quel fine settimana. Il venerdì mattina, poche ore prima di prendere il treno, ho annullato il viaggio, con il dolore nel cuore. All’improvviso, mi sono ricordata della casa che ora avrei potuto visitare. E così è successo. Sabato mattina mi sono trascinata fuori dal letto, mi sono vestita molto caldamente, ho preso due paracetamoli con la mia colazione e sono partita per i Navigli, l’accogliente quartiere che ora è la mia casa. Poco dopo le 10.30 ho messo piede in questo appartamento per la prima volta. E poi, tutto quello che ho visto in quel momento ve lo racconterò la prossima settimana…