Il mio compleanno è il secondo gennaio, che significa che ogni anno di nuovo, sembra che non ci sia fine alle festività natalizie. Mi assumo la piena responsabilità dei molti buoni propositi di Capodanno di parenti e amici che sono stati abbandonati nei primissimi giorni dell’anno. Come ogni anno, il secondo gennaio abbiamo festaggiato con la mia famiglie e abbiamo mangiato tanti dolci pesanti di panna e zucchero (vlaai:il tipico dolce che mangiamo non appena abbiamo anche la più piccola scusa per festeggiare qualcosa). Il terzo gennaio, sono stata fuori per una cena italiana con gli amici. Ciononostante tutti i commenti su “come tutti ne abbiano avuto abbastanza di tutto l’alcool”, sono state consumate un paio di bottiglie di vino rosso. Quasi dappertutto, la vita lavorativa è ripartita oggi: il primo lunedì dell’anno nuovo che molti hanno temuto. Ma non in Italia, dove siete ancora più bravi di me a prolungare le vacanze: oggi è il giorno de L’Epifania del Signore. In altre parole: La Befana è venuta a trovarci stanotte!
Adoro il modo in cui questa tradizione mostra sia la dolce vita (il buon vino) che l’istinto collettivo di pulizia che voi italiani possiedono
Ma chi è questa signora Befana? Fuori Italia, non ci sono tanti che la conoscono. E nell’Italia cattolica, non dovreste festeggiare i Re Magi che oggi arrivano finalmente al piccolo Gesù? Probabilmente non vi sorprenderà che La Befana abbia uno stretto legame con i Re Magi: in realtà si conoscevano. Come mai? Beh, la leggenda narra che un’anziana donna che vola sulla sua scopa fa visita a tutti i bambini d’Italia nella notte tra il 5 gennaio e il 6 gennaio. Attraverso il camino, scende nei salotti dove riempie le calze dei bambini di caramelle o di carbone nero. Una donna anziana con i capelli lunghi e grigi in una vestaglia nera, con un cappello a punta e che vola in giro su una scopa: dev’essere una strega, no? Beh, a quanto pare non la è. Quando l’altro giorno ho cercato di spiegare il fenomeno della Befana ad una turista in un bar romano, ho osato usare la parola “strega” per descriverla. Subito, l’uomo al tavolo accanto a noi, che aveva chiaramente origliato la nostra conversazione, mi ha scattato contro “La Befana non è una strega!”Esatto. Penso che potremmo paragonare La Befana che non viene chiamata strega a quella olandese Sinterklaasche non viene chiamata vescovo, anche se chiaramente ne ha l’aspetto (e l’essere?). Comunque, la leggenda narra che i Re Magi che cercavano il piccolo Gesù avevano bussato alla porta della Befana, la migliore governante della città. Lei offrì loro un riparo per la notte e, all’alba, invitarono la vecchia a unirsi a loro nella ricerca. La Befana si rifiutò, perché aveva ancora molte faccende da sbrigare (questa è l’origine del ruolo così importante della scopa). Ben presto però cominciò a pentirsi della sua decisione e decise di andare comunque a cercare Gesù. Poi, ci sono due versioni diverse su come la storia continua. Nella prima versione, La Befana trova Gesù e gli offre dei dolci, e per festeggiare questo evento, anche i bambini italiani ricevono ogni anno dei dolci. Nella seconda versione, la vecchia non trova mai il piccolo Gesù e la leggenda dice che sta ancora cercando il figlio di Cristo. Per questo motivo, porta i dolci a tutti i bambini in Italia, perché il bambino innocente di Dio si trova in ogni bambino. Sono sicura che avete notato le somiglianze tra La Befana e la tradizione di Babbo Natale. Poi, in Olanda conosciamo Sinterklaase anche questa festa assomiglia alla Befana. Tuttavia, La Befana ha un dettaglio molto italiano: invece di lasciare a Babbo Natale latte e biscotti (come fanno i bambini inglesi), o del pane vecchio, una carota e acqua per il cavallo di Sinterklaas(come fanno i bambini olandesi), i bambini italiani mettono il vino al camino. Preferibilmente una bottiglia intera – di buona annata – perché voi italiani vogliono che La Befana sia di buon umore per farle spazzare il salotto. Adoro il modo in cui questa tradizione mostra sia la dolce vita (il buon vino) che l’istinto collettivo di pulizia che voi italiani possiedono.
Ah beh, “regina del dramma” è il mio secondo nome…
Per me personalmente, questa particolare giorno festivo italiano segna la fine delle mie vacanze di Natale: domani alle undici e dieci il mio volo di ritorno a Roma parte. Non vedo l’ora di tornare alla mia vita romana, ma mi sono svegliata stamattina con una leggera nostalgia per “tutto ciò che è finito di nuovo”. Ah beh, “regina del dramma” è il mio secondo nome… E infatti, le feste finiscono mai davvero? Sia nel sud dei Paesi Bassi che in molti luoghi d’Italia, la fine delle vacanze di Natale segna l’inizio dei festeggiamenti del Carnevale. Sabato scorso, mentre partecipavo alla mia prima festa di Carnevale della stagione, i miei amici mi mandavano dei video da Napoli, dove le prime persone tutte vestite e con le maschere più belle erano già state avvistate, passeggiando elegantemente per la galleria.
Piuttosto scomodo per lei, quindi è meglio dare un’occhiata in cantina per rispolverare la migliore bottiglia che si possa trovare
Comunque, la ripresa della vita normale a gennaio è qualcosa che molti di noi hanno temuto in qualche modo. Quindi, quando torni a casa dal lavoro sentendovi esausti, un giorno di questa settimana, e questo terribile mese di gennaio ti sembrerà interminabile e freddo e buio, ricorda che puoi creare la tua propria festa in ogni singolo momento in cui ne hai più bisogno. Perché ehi, se La Befana può volare sulla sua scopa e arrampicarsi attraverso i camini, quella stessa Befana può essere ritardata a causa di un sistema di navigazione mal funzionante. Quindi, nel caso non si sia ancora fermata a casa tua, si è sicuramente persa per strada. Piuttosto scomodo per lei, quindi è meglio dare un’occhiata in cantina per rispolverare la migliore bottiglia che si possa trovare e metterle un bicchiere al camino per darle un caloroso benvenuto. Un bicchiere per La Befana e uno per te, perché sono sicura che anche a lei non piace bere da sola.